Energia e Yoga

Se parliamo di energia nell’ambito dello Yoga, sicuramente ci vengono in mente i Chakra.

Il termine Cakra, solitamente translitterato in Chakra, proviene dal sanscrito e significa ruota, ma ha molte accezioni, tra le quali quella di plesso o vortice.

È un termine utilizzato nella filosofia indiana. Nella tradizione occidentale moderna, tali chakra vengono talvolta identificati con il nome di Centri di Forza o Energetici. I Chakra sono, anche se non ne siamo consapevoli, centri sottili d’azione presenti nel corpo umano, ed accumulano, elaborano e trasmettono l’energia vitale universale nell’individuo.

Il sistema dei chakra è un modello filosofico dell’universo su sette livelli, e sono giunti in occidente attraverso la tradizione e la pratica dello Yoga. Un chakra è un centro di attività che riceve, assimila ed esprime l’energia della forza vitale.

Il termine chakra, tradotto alla lettera, significa ruota o disco e si riferisce a una sfera rotante di attività bioenergetica, che si dirama dalla colonna vertebrale. Vi sono sette di queste ruote, poste l’una sull’altra in una colonna di energia che unisce la base della colonna vertebrale al sommo della testa. Esistono anche chakra minori nelle mani, nei piedi, sulla punta delle dita e sulle spalle. Letteralmente, qualunque vortice di attività potrebbe essere definito un chakra.

 

Il sistema dei chakra è nato in India più di quattromila anni fa. Si parla dei cakra negli antichi testi dei “Veda”, nelle “Upanishad”, negli “Yoga Sutra” di Patanjali e più diffusamente nel XVI secolo da parte di un testo intitolato “Sat Chakra Nirupana” (testo fondamentale dello Shivaismo del Kashmir). Nel 1920 i chakra giunsero in occidente, grazie ad Arthur Avalon con il suo libro “The Serpent Power”. Oggi essi sono un concetto diffuso come unione tra aree del corpo e della psiche e i relativi regni metafisici.

 

I chakra non sono entità fisiche in sé e per sé. Come le sensazioni o le idee, non possono essere considerati degli oggetti fisici e tuttavia hanno un forte effetto sul corpo, poiché costituiscono la realizzazione dell’energia universale sul piano fisico soggettivo. Come le emozioni possono influenzare, e di fatto influenzano, il nostro respiro, il battito cardiaco e il metabolismo, così le attività dei vari chakra influiscono sulle attività  metaboliche, sulla forma del corpo, sul pensiero e sul comportamento.

Facendo uso di tecniche quali lo yoga, la respirazione, le tecniche energetiche, l’esercizio fisico, la meditazione e le visualizzazioni, possiamo di volta in volta influire sui nostri chakra, sulla nostra salute e sulla nostra vita. Si dice che i chakra hanno una posizione, benché in senso fisico non esistano. Queste posizioni possono variare leggermente da persona a persona, ma rimangono comunque costanti nel loro generale rapporto l’uno con l’altro.

 

Oltre ai Chakra, in ambito energetico, abbiamo inoltre da trattare l’argomento delle Nadi. Secondo la visione yogica, il corpo umano è attraversato da circa 72.000 canali trasportatori di energia che partono dalle dita dei piedi e delle mani, percorrono l’intero organismo e arrivano al cuore, centro della spiritualità, e da qui salgono sino al vertice del capo, centro di congiunzione tra il corpo fisico e l’universo circostante. Il complicato sistema delle Nadi, una sorta di rete sottile di canali (in sanscrito nadi significa letteralmente vena, canale), ha la funzione di collegare e convogliare le diverse energie vitali, attraverso le parti del corpo umano e i vari centri energetici (Chakra) del corpo umano.

 

Le diverse energie trasportate sono:

PRANA  l’energia vitale, ascendente e fresca

APANA  l’energia tiepida discendente

SAPANA  l’energia mediana e calda

VYANA  l’energia oleosa che permette i movimenti di tutte le  membra

 

Queste diverse energie, legate alla filosofia dello yoga e molto spesso riportate nei testi più approfonditi di questa antica disciplina, non sono poi così diverse dalle energie sottili che si ritrovano nella Medicina Tradizionale Cinese (MTC).

Le Nadi si incrociano lungo la colonna dei chakra principali e secondari, anche questi ultimi centri privilegiati di contatto fra il corpo materiale e il corpo energetico. Non è possibile averne la certezza, ma nella funzione delle Nadi sembra essere compresa quella del Sistema Nervoso.

Tre sono le Nadi considerate le principali in quanto governano l’intera circolazione del Prana nei processi corporei.

 

IDA

Scorre lungo la parte sinistra del corpo. Sorge dal plesso sacro-coccigeo, a sinistra, e termina alla radice della narice destra. Dal suo punto di partenza alla base della colonna vertebrale scorre nei cinque plessi principali o Chakra.

L’energia veicolata da questa Nadi è la polarità negativa, intesa come flusso di Citta, l’energia mentale della coscienza. Essa è simboleggiata dalla luna, è chiamata quindi anche Chandra Nadi (canale lunare).

Ida ha la funzione di acquietare e rinfrescare il corpo. Le sue funzioni sono assimilabili a quelle del sistema nervoso parasimpatico; ha il compito di introvertire e conservare l’energia per attivare determinati visceri, aiutare la secrezione di enzimi nell’apparato digerente, aumentare la peristalsi e vuotare la vescica; dal punto di vista mentale diminuisce l’identificazione con la struttura dell’Ego, per cui viene lasciato maggior spazio alla creatività, alla libertà delle idee, all’intuizione.

 

PINGALA

Veicola la polarità positiva. Sorge dalla parte destra del plesso sacro-coccigeo e termina alla radice della narice sinistra. Come Ida, sale a spirale lungo la colonna vertebrale e con essa s’incontra nei cinque Chakra principali. Mentre Ida li attiva negativamente, Pingala li influenza positivamente; è perciò chiamata Surya Nadi (canale solare).

Il funzionamento di Pingala è sovrapponibile a quello del sistema nervoso simpatico che attiva il metabolismo: quindi stimola l’emissione di adrenalina, con conseguente accelerazione del battito cardiaco; crea costrizioni nei vasi sanguigni della pelle e del sistema digerente; rallenta i movimenti peristaltici. Dal punto di vista mentale, in Pingala il senso dell’Ego è incoraggiato.

 

SUSHUMNA

É la Nadi che corre esattamente al centro della colonna vertebrale ed è sovrapponibile, come posizione e funzione, al sistema nervoso centrale. Si dice che nelle normali condizioni di esistenza, Sushumna Nadi sia dormiente in tutti gli esseri; perciò, finché Sushumna è in questo stato non espresso, tutte le altre Nadi sono alternativamente sotto l’influenza positiva e negativa di Ida e Pingala.

Le Nadi sono attive quando il flusso del respiro fluisce attraverso la loro narice corrispondente. Quando agiamo attraverso le tecniche del Pranayama (tecniche tradizionali di respiro consapevole), stabiliamo un’armonia fra le due polarità e quindi abbiamo un fluire bilanciato del respiro e dell’energia attraverso entrambe le narici. Questa condizione, secondo i testi tradizionali, favorirebbe il risveglio dell’energia Kundalini sopita alla base della colonna vertebrale, dove ha anche sede il primo centro energetico.

L’ energia Kundalini si manifesta come se scattasse un interruttore, potrebbe  risvegliare le proprie innate abilità, o favorire dei viaggi psichici. Realizzare l’energia Kundalini troppo rapidamente, potrebbe avere eccessivi effetti emozionali su una persona. Si potrebbe non essere abbastanza pronti ad aprire la spinta di energia, se non si è equilibrati psicologicamente. Non è pratica proponibile per chi soffre di forti depressioni o disordini di carattere psicologico.

Nella mia umile esperienza, mi sento sempre di consigliare un lavoro preventivo, dedicando un lungo periodo di tempo al rilascio progressivo delle tensioni fisiche, alla coltivazione del radicamento ed alla percezione sempre più solida di questa importante qualità, relativa all’essere ed al sentirsi stabilmente radicati nella vita. Solo dopo questa fase di lavoro a mio avviso si possono intraprendere pratiche sottili e di risveglio energetico. Ricordo che le pratiche legate al risveglio della Kundalini nascono in tutt’altro contesto dal nostro; sono state create in luoghi dove le persone, come struttura fisica, abitudini di vita e apporto genetico, partono da una condizione sicuramente differente dalla nostra. Noi occidentali dobbiamo imparare a gestire le energie mentali prima di approcciare ad un lavoro così potente di risveglio delle energie sottili, altrimenti non facciamo altro che far ingigantire ed esplodere le nostre psicosi, molte volte anche con rischi irreparabili.

Presenza, radicamento, intensità e costanza nella pratica. Questa è la miglior ricetta per noi occidentali, e poi quello che deve accadere accade… ma quando accade saremo in un punto di soggettiva ampiezza, totalmente differente da quello da cui eravamo partiti. Quella ampiezza non è spiegabile a parole, ma è il sentire per eccellenza, il frutto di una pratica evolutiva sana, il risultato che ognuno di noi è chiamato a perseguire, includendo atti meditativi e sessioni di yoga nella propria quotidianità.

Buon Tutto

 

Testi consigliati

Il libro dei Chakra – Anodea Judith

Yoga e Ayurveda – David Frawley

Guarire con la terapia dei Marma – David Frawley, Subash Ranade, Avinash Lele

La dottrina dei 7 Chakra – Jolanda Pietrobelli

 

Link interessanti (allego ricerche sui meridiani della MTC, per creare volutamente un parallelismo nell’approccio energetico alla persona, e soprattutto perché purtroppo non esistono ad oggi ricerche approfondite sulle Nadi).

https://www.healthcmi.com/Acupuncture-Continuing-Education-News/1230-new-ct-scans-reveal-acupuncture-points

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/6097132/ 

 

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